La chiesa di San Michele Arcangelo a Cerreto

Aspetti storico-culturali del Monte Nerone

In aggiunta agli spettacoli forniti dalla natura, il Monte Nerone offre ai visitatori anche un buon numero di aspetti culturali di sicuro interesse, essendo la zona ricca di storia, in particolar modo nel periodo medievale, quando le famiglie nobiliari del territorio costruivano fortificazioni per ottenere il controllo delle vallate dove si trovavano importanti vie di transito.

Antiche fortificazioni

La più antica delle fortificazioni della zona è quella denominata “I Muracci”, i cui ruderi si ergono su di una appuntita altura situata alle pendici del Nerone, in posizione dominante sull’abitato di Piobbico.

Un tempo in questo luogo sorgeva il cosiddetto “Castello di Mondelacasa”, costruito nel XIII secolo dai Conti Brancaleoni, signori di Piobbico, ed eletto a principale dimora della famiglia.

Nonostante l’invidiabile posizione, i Conti utilizzarono il castello soltanto per poco più di un secolo, prima di trasferirsi a valle, nella zona dove oggi si trova il centro di Piobbico, a causa delle particolari asperità del terreno su cui sorgeva l’antico maniero, nonché degli inverni particolarmente rigidi che mettevano a dura prova gli abitanti.

Dalla metà del XIV secolo, quindi, la fortificazione fu abbandonata ed iniziò il suo lento periodo di decadimento, tanto che al giorno d’oggi ne rimangono solamente alcuni ruderi, comunque ancora ben visibili, che conferiscono un caratteristico aspetto al piccolo rilievo situato proprio sopra il paese.

La zona è raggiungibile mediante un comodo sentiero (indicato con il numero 3), che parte da Via Barocciani, posta al limitare sud dell’abitato, e raggiunge i Muracci in circa un’ora di cammino.

Ruderi di una torre del Castello della CardaSpostandosi verso ovest di qualche chilometro, si possono ammirare i resti di un altro grande castello del passato, la cosiddetta “Cardaccia”, un tempo Castello della Carda, costruito dai Conti Ubaldini, signori di Apecchio. Anche questo castello sorgeva su di un’altura particolarmente strategica, con la vista che poteva spaziare su tutta la vallata, permettendo anche di giungere fino a Piobbico, territorio dei “rivali” Conti Brancaleoni.

La fortificazione era decisamente imponente, si presume misurasse più di 250 metri di lunghezza per 70 di larghezza, e tutt’attorno alla vetta su cui sorgeva si trovano ancora diversi ruderi (mura, torri, abitazioni, strade d’accesso, un serbatoio d’acqua), che testimoniano la presenza di una intensa attività umana oggi completamente scomparsa.

Anche questo luogo, analogamente al precedente, è raggiungibile esclusivamente mediante rete sentieristica, più precisamente percorrendo il sentiero 31bis che parte dalla strada provinciale apecchiese. Il percorso è di tipo escursionistico, più impegnativo di quello che conduce ai Muracci.

Nel bel versante nord dove transita la strada che congiunge Piobbico a Secchiano sorgeva il Castello di Rocca Leonella, costruito dai Brancaleoni e distrutto nel 1517 per opera di Lorenzino de’ Medici. I pochi ruderi superstiti sono ben visibili dalla strada, non lontani dalla trecentesca chiesa di San Lorenzo, recentemente ristrutturata e resa fruibile.

Da citare infine, anche se non appartenente propriamente al Monte Nerone, ma situato a poca distanza su di una altura secondaria denominata Monte della Croce, il Castello dei Pecorari, altra antica fortezza appartenuta ai Conti Brancaleoni prima e, a seguito della decisione di Federico da Montefeltro, passata ai rivali Conti Ubaldini. Dell’originario castello rimangono ancora ben visibili il mastio e parte della struttura.

Eremi ed Abbazie

Le strette valli che caratterizzano i versanti del Monte Nerone, ricche di rifugi naturali difficilmente accessibili, si sono prestate nei secoli ad essere utilizzate dagli eremiti, che hanno costruito dimore di cui ancora oggi si possono apprezzare le vestigia.

Particolarmente importante è stato l’Eremo di Santa Maria in Morimondo, sede di una comunità obbediente alle regole di San Pier Damiani, ubicato nella valle dell’omonimo fosso (che ha tratto il nome proprio dalla costruzione). L’eremo è stato costruito anteriormente al 1200 ed abbandonato soltanto agli inizi dell’ottocento; i suoi ruderi sono ancora ben identificabili all’interno di un fitto bosco, attraverso il quale transita il sentiero 8, itinerario escursionistico molto frequentato che percorre l’intera valle.

La Grotta di Santa LuciaDa una antica grotta incastonata nella scaglia rossa del Monte Carpineto, sul versante nord-est del Nerone, è stato ricavato il suggestivo Eremo di Santa Lucia (o Grotta di Santa Lucia), all’interno del quale è ancora presente un antico altare con sopra un affresco raffigurante la Santa. Il luogo, come dimostrano i tanti ex voto presenti davanti all’ingresso, è ancora oggi meta frequentata da diversi fedeli, che lo raggiungono mediante il sentiero 18 della rete escursionistica.

Sul versante che domina la valle del Torrente Bosso si trovano i resti dell’antico Eremo di San Nicolò di Bosso, risalente addirittura all’anno mille e situato in una posizione assolutamente suggestiva, vicino al particolarissimo sperone roccioso denominato “Pajar del Diavlo”. Sono ancora ben riconoscibili, anche se oramai seminascosti dalla vegetazione, i ruderi di almeno cinque delle celle che costituivano l’eremo.

Sono da citare, infine, anche l’Eremo di Font’arco (di cui oggi sopravvivono solo poche vestigia), costruito all’interno del famoso sito di Fondarca e l’Eremo di San Bartolomeo di Vitoschio, che si trovava nell’omonima valle ed oggi completamente scomparso.

Nella piccola frazione di Massa si trova invece L’Abbazia di San Pietro di Massa, monastero benedettino edificato nel IX secolo, che un tempo estendeva il proprio dominio temporale su tutta la vallata. Dell’originario complesso è giunta ai tempi odierni soltanto la chiesa, divenuta sede parrocchiale, all’interno della quale si possono apprezzare numerosi reperti dell’antica abbazia incassati nei paramenti murari, oltre ad una notevole pala seicentesca denominata “Madonna del Rosario e Santi”.

Borghi

Nei fondovalle posti alle pendici del Monte Nerone si trovano interessanti borghi che offrono notevoli spunti culturali, tra cui spiccano Piobbico, caratterizzato dal possente Castello Brancaleoni, ed Apecchio, con il bel ponte medievale ed il Palazzo Ubaldini, ma sono da citare anche Pianello di Cagli, famoso per Sagra della Lumaca (evento che ha celebrato il suo 50° anniversario nel 2012), Serravalle di Carda, in cui si svolge una annuale rievocazione storico-religiosa della Passione di Cristo, nonché i piccoli borghi rurali di Cerreto, in cui si trova la duecentesca Chiesa di San Michele Arcangelo e Pieia, piccolo agglomerato di antiche case (risalenti ai secoli XVI-XVII), perfettamente conservato e punto di partenza per le visite all’arco di Fondarca.