Il Monte Nerone è un’imponente montagna dall’inconfondibile profilo, situata all’estremo lembo nord dell’Appennino Umbro-Marchigiano, che si innalza fino alla quota massima di 1525 metri s.l.m., cosa che lo rende il secondo rilievo più elevato della zona dopo il vicino Monte Catria.

La conformazione e la notevole estensione del Monte Nerone rendono questo rilievo un vero e proprio massiccio, essendo presenti, oltre alla vetta principale, anche un gran numero di cime secondarie tra cui La Montagnola (1486 metri), il Monte del Pantano (1427 metri), Il Cimaio (1227 metri), il Sasso del Re (1009 metri) ed il Monte Cardamagna (962 metri).

L’origine del toponimo “Monte Nerone” si presta a diverse ipotesi, nessuna delle quali trova concordi gli storici, che si dividono ancora oggi su questo tema. Alcune di esse sono più che altro leggende, come quella che attribuisce la denominazione al console romano Caio Claudio Nerone, che combatté la Battaglia del Metauro contro i cartaginesi di Asdrubale, inseguendoli fino alla vetta della montagna, o addirittura all’imperatore Domizio Nerone, che secondo altre citazioni talvolta soggiornava in queste zone. Altre teorie, più verosimili, fanno risalire la denominazione alle peculiarità atmosferiche del monte, che spesso viene ricoperto improvvisamente da una fitta coltre di nere nubi minacciose, oppure alla consacrazione di questa montagna al culto del “Mars Nero”, come testimoniato da una statuetta rappresentante Marte rinvenuta durante i lavori di costruzione degli impianti RAI che si trovano sulla vetta.

Il Monte Nerone è di origine calcarea, e presenta una notevole varietà di ambienti, che lo rendono particolarmente attraente per svariate attività turistiche. La parte sommitale della montagna risente fortemente dell’influenza dell’uomo, con la presenza sugli ampi prati che la caratterizzano di due rifugi attrezzati e di una frequentata stazione sciistica, che rendono la zona particolarmente affollata, soprattutto nella stagione invernale. L’accesso è garantito da una buona viabilità, con tre strade che raggiungono la vetta del monte, una delle quali, quella che sale da Apecchio passando per Serravalle di Carda, è molto ampia ed è percorribile anche in inverno essendo soggetta a continua manutenzione. Le tre salite che conducono al Monte Nerone sono particolarmente interessanti per gli appassionati di ciclismo, in quanto presentano pendenze piuttosto accentuate, con una delle strade (quella che sale da Piobbico) che è addirittura la più dura ascesa di tutte le Marche.

I veri gioielli nascosti del Nerone, tuttavia, si trovano alle quote più basse, nei selvaggi versanti in cui il calcare massiccio è stato scavato dall’azione erosiva delle acque, creando una serie impressionante di strette gole, forre, grotte e fenomeni carsici di assoluta rilevanza, oggetto di particolare interesse per attività sportive quali speleologia, arrampicata e torrentismo.

Tutta la zona è interessata da una sviluppata rete sentieristica, che permette di raggiungere gli angoli più nascosti della montagna e di visitare gli stupendi paesaggi poc’anzi citati, presentando una varietà di itinerari molto apprezzata dagli appassionati di trekking.

Il Monte Nerone presenta anche interessanti aspetti culturali, tra cui non si possono non citare le testimonianze storiche di antiche fortificazioni ed eremi, di cui ancora sono presenti diversi reperti sul territorio, nonché la particolare abbondanza di fossili ed ammoniti, che sono in gran parte conservati al Museo dei Fossili di Apecchio, dove vengono esposti nella suggestiva cornice di Palazzo Ubaldini, risalente al XIII secolo e costruito interamente in pietra.

Molto variegate sono infine anche la flora, con la presenza di numerose specie tra cui alcune molto rare, tanto da essere protette in apposite aree di tutela, e la fauna, anch’essa composta da svariati tipi di mammiferi, volatili, rettili e anfibi.